Il collutorio rappresenta un valido aiuto al mantenimento di una buona igiene orale, tuttavia va impiegato quando serve: per ridurre la carica batterica e favorire la guarigione dei tessuti dopo interventi o cure dentistiche, oppure per alleviare problemi di gonfiore e sanguinamento a carico di gengive e mucose.
Non è infatti in grado di rimuovere gli accumuli molli di placca che si depositano sui denti e va quindi sempre associato al corretto e regolare uso di spazzolino e filo interdentale: è consigliato fare uno sciacquo per 30 secondi dopo la pulizia dei denti.
Il principio attivo più diffuso è la clorexidina gluconato, che ha notevoli proprietà antibatteriche. Può essere impiegata a concentrazioni variabili tra lo 0,05%, per l’uso più frequente e il 2% per condizioni specifiche (es. prima e dopo chirurgia orale).
L’utilizzo, in modo eccessivo e/o quotidianamente, di prodotti contenenti clorexidina può però determinare, in alcuni casi, una alterazione del gusto o più spesso la formazione di macchie sui denti.
Alcune aziende hanno quindi sviluppato collutori con molecole che inibiscono questo effetto di colorazione oppure impiegano rilevanti quantità di alcol.
I pazienti con l’apparecchio ortodontico possono inoltre utilizzare collutori con aggiunta di fluoro per contrastare la tendenza alla demineralizzazione dei denti.
Il consiglio è quindi quello di scegliere il collutorio più adatto alle vostre esigenze, impiegandolo a fasi cicliche seguendo le indicazioni del dentista.